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Intervista a Kisito Assangni

Intervista a Kisito Assangni

TIME IS LOVE screening 11
Intervista al curatore

Kisito Assangni

Intervista di Emanuela Scalabrin
30 marzo 2018
THINK GLOBAL ACT LOCAL
Intervista esclusiva
a KISITO ASSANGNI

TIME IS LOVE screening, mostra itinerante e seriale, nasce nel 2008 a Parigi e da allora si ramifica in differenti spazi espositivi internazionali testimoniando una tenace determinazione ad esistere. Il concetto, che a noi piace molto, è semplice e ci ricorda il principio di un negozio in franchising declinato in maniera virtuosa. TIME IS LOVE screening, per intermediazione del suo creatore Kisito Assangni, appalta a partner culturali indipendenti la propria selezione di video e naturalmente il titolo. Nessun limite e libertà quasi totale per gli spazi d’esposizione, poca enfasi al testo critico di presentazione, ma una lista importante di luoghi d’arte e di artisti che hanno, con disponibilità e trasporto a titolo temporaneo, accompagnato il progetto. Abbiamo intervistato il suo ideatore, cercando di provocarlo a proposito del concetto che, a nostro parere, rappresenta il vero fulcro innovatore dell’intero progetto.

Come ti è venuta l’idea di questa mostra itinerante e seriale?

TIME IS LOVE screening nasce nel 2008 alla “Octobre Galerie” di Parigi per dare voce a quella videoarte critica che alimenta il dissenso, rendendo visibile ciò che il consenso dominante tende a cancellare. L’evento itinerante in sé, si propone di attribuire valore al lavoro degli artisti come parte di un fenomeno totale e globale quale è oggi l’arte contemporanea, invitando il pubblico a parteciparvi, rispecchiandosi.

Quali sono le sue caratteristiche specifiche a livello di concetto?

Il progetto si propone di offrire agli spettatori una selezione di opere video attraverso le quali esaminare i diversi approcci artistici e scoprire sia i contrasti derivanti dalle differenze del contesto culturale, sia le caratteristiche comuni dovute alla crescente globalizzazione del mondo dell’arte. La mostra si concentra su artisti attivi in tutto il mondo e, con il suo corpus completo di progetto, offre un’ampia panoramica sulle possibilità estetiche e concettuali della videoarte.

Come viene finanziato il progetto?

L’evento è finanziato da istituzioni, gallerie o festival che lo ospitano e coprodotto da me.

Puoi spiegarci la scelta del titolo?

Perché il tempo è amore? La convinzione che “il tempo è denaro” ha vinto il consenso globale su una base sempre crescente per più di 250 anni. Contrariamente a questo approccio capitalista, “il tempo è amore” per me. Essere in connessione con l’Altro non è una cosa facile in questi tempi. L’amore è un tema universale, alla portata di tutti.

Affermi che la mostra è animata dalla volontà di presentare “l’amore in questi tempi difficili”. Pensi che stiamo vivendo un’epoca difficile?

Certamente! Stiamo vivendo tempi difficili a causa di una di una svolta individualista, di una smarrita solidarietà e di una palese indifferenza per l’Altro.

Pensi che l’arte stia attraversando un’epoca difficile? E in particolare la videoarte?

Non credo che sia la stessa cosa. L’idea di crisi dell’arte contemporanea nasce dal rinnovamento della creazione artistica, che interroga irrevocabilmente e totalmente i criteri estetici.

Quali sono stati i criteri di selezione degli artisti? Come li hai scoperti?

La maggior parte degli artisti viene selezionata tramite un invito permanente sul nostro sito web.

Perché hai scelto il video? E’ una scelta influenzata dalle specificità di una mostra, itinerante ed in serie, o è un medium che ti ha sempre interessato?

La scelta del video è determinata dal fatto che questo medium è attualmente il “più flessibile”. Il critico e scrittore francese Raymond Bellour nel suo libro “Le corps du cinema”, pubblicato nel 2009, ha sostenuto che il video è stato ed è il medium maggiormente responsabile della proliferazione di immagini complesse intermedie tra le varie forme d’arte basate sull’utilizzo della fotocamera come il cinema, la fotografia e la televisione, e che oggi è una caratteristica essenziale del mondo dell’arte contemporanea.

A proposito della modalità di presentazione dei video. Qual è il tuo ruolo? Fornisci regole precise ai direttori dei differenti spazi d’arte o ciascuno è libero di scegliere la propria modalità di esposizione?

La scelta di proiettare le opere in un ambiente teatrale o su monitor a schermo piatto in una galleria/museo è sempre legata a una serie di variabili, tra cui lo spazio espositivo e il design, gli apparati di riproduzione e i dispositivi di visualizzazione disponibili. Inoltre, come curatore, discuto sempre con i responsabili dei siti per quanto riguarda l’allestimento definitivo anche se hanno già un’idea.

Quella che presentiamo presso Ex-New è l’undicesima edizione di TIME IS LOVE screening e da ormai dieci anni stai sviluppando questo progetto: cosa è cambiato dall’inizio e qual è la particolarità di quest’ultima edizione?

La particolarità di ogni edizione risiede nel fatto che alcuni interessanti artisti emergenti partecipano al progetto con pezzi eccezionali.

Qual è il video, se c’è n’è uno, che meglio rappresenta lo spirito di questa edizione e per quale ragione?

Non riesco a scegliere un video. La maggior parte dei pezzi rappresentano lo spirito di questa undicesima edizione.

Un video che a mio parere riassume i temi principali di questa rassegna è “Incantesimo” del tuo connazionale Kokou Ekouagou. Da un lato esprime l’amore per le origini e per la propria terra con le sue tradizioni; dall’altra l’idea di amore come ricerca della propria identità e come forza irrazionale e incontrollabile. Anche a livello formale, l’amatorialità esibita esprime la volontà dell’artista di andare all’essenziale, senza effetti speciali o grandi attrezzature tecniche, cercando nel pubblico un interlocutore con il quale condividere le emozioni. Interpretazione che può essere estesa anche ai lavori degli altri artisti in rassegna. Sei d’accordo con questa chiave di lettura?

Sono d’accordo con lei. Anche se la tecnologia offre una ricetta per illustrare un’idea e ne indica le possibilità di collage e sperimentazione, la semplicità trova nuovi modi di espressione artistica liberata.

Come sei entrato in contatto con Ex-New? Sulbiate è un piccolo paese all’estrema periferia della metropoli milanese decentrato rispetto ai movimenti culturali che forse solo una grande città è in grado di generare. Hai trovato la cosa stimolante oppure questo aspetto non ha avuto alcuna influenza sulla scelta di proporre “Time is Love” in questo spazio d’arte?

Ho trovato molto casualmente EX-NEW nella mia ricerca. Penso che possa essere una sfida mostrare TIME is Love Screening qui.

Ci piacerebbe avere la tua opinione sul concetto di contesto: pensi che “hic et nunc” (ora e qui) possa avere ancora senso per una mostra itinerante e in serie come la tua? Ti interessa l’imprevedibile legato all’architettura del luogo ospitante e mai visto prima? Sono aspetti che avevi preso in conto quando hai ideato “Time is love”?

Il concetto “ora e qui” non ha senso per questo spettacolo itinerante. Dal punto di vista etico, le configurazioni architettoniche e strutturali del luogo ospitante non hanno alcun effetto in quanto il progetto è molto flessibile.

Nella realizzazione di un evento, i curatori si trovano spesso a confronto con limiti: di budget, di tempo, di risorse, di infrastrutture…Con quali ostacoli ti sei confrontato nella preparazione di “Time is love”? Non pensi che il limite, spogliato della sua connotazione negativa, possa trasformarsi in generatore di pensiero?

All’inizio, la difficoltà maggiore è stata quella di trovare gallerie e istituzioni interessanti. Poi, naturalmente, esiste un’indubbia necessità di adeguati finanziamenti e di molto tempo da investire. In ogni caso, senza risorse al giorno d’oggi è molto difficile realizzare un progetto serio.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Andare avanti anche se non so dove andrò. Grazie mille!

Kisito Assangni è un curatore, consulente e produttore di origine franco-togolese che ha studiato museologia. Attualmente attivo fra Londra e Parigi, le sue ricerche si focalizzano principalmente sull’impatto psico-geografico e culturale della globalizzazione. Investiga le modalità della produzione culturale che combinano teoria e pratica. Assangni è profondamente coinvolto in video, performance e suono sperimentale.

I suoi progetti sono stati esposti presso prestigiosi musei e gallerie internazionali, fra questi: ZKM Museum, Karlsruhe, Germania; Whitechapel Gallery, Londra; Malmo Konsthall, Svezia; Centre of Contemporary Art, Glasgow; Museum of Contemporary Art, Sydney; National Centre for Contemporary Arts, Mosca; Es Baluard Museum, Palma, Spagna; Torrance Art Museum, Los Angeles; National Museum of Contemporary Art, Seul e molti altri.

Ha partecipato a simposi, conferenze ed eventi presso numerose università e festival internazionali.
Kisito è il fondatore/curatore di Time is Love Screening e di [SFIP] project – Still Fighting Ignorance & Intellectual Perfidy (piattaforma per lo sviluppo del pensiero critico, la ricerca e la presentazione di videoarte africana).

www.timeisloveshow.org

Emanuela Scalabrin si è laureata nel 2000 al DAMS (Discipline dell’arte della musica e dello spettacolo) di Bologna con una tesi sulla performance art e ha ottenuto una seconda laurea nel 2016 in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Ginevra, con una tesi sperimentale sul « Ridere et lo humour nell’arte postmoderna svizzera ».

Ha collaborato con gallerie (Home, Londra), centri d’arte (Théatre Nouveau Théâtre, Bordeaux, musei (Musée d’art, Sion) nel ruolo di guida, mediatrice e assistente scientifica. Bilingue francese e italiano ha svolto lavori d’interpretariato per manifestazioni letterarie ed eventi artistici. Specializzata nell’arte contemporanea, da dieci anni insegna storia dell’arte in licei e istituti d’arte, e organizza workshop d’iniziazione all’arte contemporanea per bambini e adulti a Ginevra.