via Manzoni 9/A

Sulbiate (MB) Italia
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Lun - Sab 10.00 - 18.00

Domenica chiuso

Contatti

Videoinstallazione

interattiva

3 – 6 Maggio 2018

 

EDUCAZIONE

Conferenza

3 – 4 Maggio

10:00 – 11:00

ORFWARE protoTree

ORFWARE

Nasce a Basilea nel 1967. Vive e lavora tra Bergamo e Usmate (MB)

Videoinstallazione interattiva

“Refrattario al calcio in tutte le sue forme, cerco i miei stimoli e gli sfoghi creativi nella triade LEGO, Urania e Rockets (la band). Ad inizio anni 80 i primi esperimenti con un home-computer Sinclair sono folgoranti e segnano il mio destino. Studi tecnici. Informatica. Il desiderio di esplorare si scontra quotidianamente con un realtà fatta di monitor a fosfori verdi e stampanti a moduli continui. La svolta arriva a metà anni 90, quando si avvia la collaborazione con lo Studio Azzurro. Il desiderio astratto di un dialogo tra tecnologia e arte diventa quotidianità. Le collaborazioni proseguono con lo Studio N03, AiEP, Studio Vertov, Yae, LimiteAZero e NABA fra gli altri. Le esplorazioni arrivano anche ad invadere il campo dei miei interlocutori artistici e comincio a lavorare a progetti personali di cui gestisco lo sviluppo a tutto tondo, senza limitarmi alla parte tecnica. Attualmente la mia attività si concentra su videoinstallazioni interattive (musei, fiere, eventi) e performance video-musicali dal vivo.” Orfware

protoTree costituisce un’evoluzione del concetto. Interazione costruita sul dialogo fra banali oggetti quotidiani ed entità virtuali proiettate, a rappresentare una volta di più il dualismo tra tecnologia utilitaristica e ricerca visuale.

protoTree — Su questo si innesta la fascinazione che provo per l’albero come essere vivente e come struttura dati informatica, per le sue raffigurazioni astratte, grafiche e funzionali. Il ponte con il linguaggio codificato della segnaletica stradale. Svincoli raffigurati come alberi delle direzioni, ordine e caos. Anche la segnaletica a volte sembra cresciuta spontaneamente sui cartelloni, non disegnata. protoTree dunque è un albero che vive in uno spazio virtuale, una proiezione che raffigura una tela. Lo spettatore stimola interattivamente la crescita. La struttura grafica
e geometrica dell’albero è dichiarata, le tessere che lo compongono sono forme geometriche imperfette, con tracce di pennellate irregolari o colore che cola.

La sovrapposizione degli elementi è additiva e richiama l’aquarello. I rami terminano in frecce, riferimento ai dinamismi di Klee e insieme al linguaggio del wayfinding stradale. L’algoritmo di crescita è concepito per marcare l’armonia tra graficità e organicità che vedo. L’azione del pubblico consiste in un metaforico annaffiare, il mezzo è una pistola da giardinaggio modificata. Il modello d’interazione e la tecnologia sono stati sviluppati per la videoinstallazione protoTypo del 2013, analoga ma basata sulla metafora della pistola in Klee. Grafico perché la struttura della crescita è basata sull’aggiunta di nuovi elementi discreti. Organico perché i nuovi elementi,

pur discreti, nascono a dimensione nulla e crescono morbidamente. Nella crescita d’insieme dell’albero l’occhio non coglie soluzione di continuità. Il colore è campionato da quadri di Klee digitalizzati. La successione di colori nella sequenza delle tessere è determinata da un algoritmo pseudocasuale che esplora il dipinto. Ad ogni diramazione dell’albero, l’algoritmo sceglie una direzione diversa lungo cui raccogliere le informazioni colorimetriche. Verniciatrice da carrozziere. protoTree costituisce un’evoluzione del concetto. Interazione costruita sul dialogo fra banali oggetti quotidiani ed entità virtuali proiettate, a rappresentare una volta di più il dualismo tra tecnologia utilitaristica e ricerca visuale.

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