via Manzoni 9/A

Sulbiate (MB) Italia
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Lun - Sab 10.00 - 18.00

Domenica chiuso

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PERFORMANCE

Sulbiate TBOE

 

5 Maggio 2018

alle ore 20:00

STEFANO CAGOL

performance

Stefano Cagol, con i suoi video, installazioni e performance incide sul contesto socio politico riportando alta l’attenzione su varie tematiche legate alla storia contemporanea fra cui il clima tanto da partecipare alla mostra del Ministero tedesco dell’Ambiente per la conferenza mondiale sul clima COP 23, alla mostra inaugurale di Haus Mödrath – Räume für Kunst a Colonia, a Manifesta 11 a Zurigo e al Padiglione Nazionale delle Maldive alla 55a Biennale di Venezia. Da pochi mesi una sua opera è stata acquistata dal Ministero germanico dell’Ambiente a Berlino. Il suo ultimo progetto personale The Body of Energy è stato presentato a MAXXI a Roma, Museo Madre a Napoli, Museion a Bolzano, Kunst Halle Sankt Gallen, ZKM a Karlsruhe, Museo Folkwang a Essen e quindi al Landmark / Bergen Kunsthall.
Rendere invisibile l’invisibile.
Cagol mette in evidenza la contraddittorietà di elementi e situazioni simboliche dell’oggi, e il mutato sistema di valori del momento attuale attraverso un’elaborazione digitale minima o attraverso installazioni site-specific d’arte pubblica e performance. In particolare le immagini nelle opere fotografiche e nelle opere video spesso sono ribaltate, mutate nell’orientamento e sdoppiate al centro, tanto che si creano forme nuove nate dalla fusione delle due parti specchiate, e l’oggetto di partenza e il suo significato sono resi quasi irriconoscibili: i tipici paesaggi metropolitani e i simboli della cultura urbana che fanno parte del nostro immaginario diventano multiformi identità in continua trasformazione. All’interno del suo percorso artistico un fattore fondamentale è sempre stato il viaggio, attraverso il quale ricerca o incontra i paesaggi contemporanei e i simboli della nostra epoca.”

Klaus Wolbert

La performance “Sulbiate (TBOE)5 maggio 2018 di Stefano Cagol fa parte di un progetto, “The Body of Energy (of the mind)”, che l’artista ha iniziato nel 2014 e ha voluto lasciare aperto a sviluppi continui per evocare la relazione tra energia e ambiente, territorio e risorse, facendo tappa nei luoghi dove si produce energia e – soprattutto – energia culturale, entrambe tanto intangibili quanto rilevanti.
Rendere invisibile l’invisibile. Per fare questo l’artista utilizza una complessa attrezzatura tecnologica che comprende una termo-camera a infrarossi, solitamente impiegata per fini tecnici, anche bellici, e qui invece declinata in maniera evocativa. Ne scaturisce una visione inaspettata della relazione dell’artista con l’ambiente circostante, scambi di energia, mettendo in evidenza il permanere delle nostre azioni e del nostro passaggio.

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